Quante volte ci è capitato di dire “questa cosa proprio non mi va giù”?
Spesso utilizziamo questa espressione in senso figurato, ma il corpo… non distingue così tanto tra parole e realtà.
Il reflusso gastrico è uno dei disturbi più comuni oggi, e non sempre ha solo una causa fisica. Dietro quel bruciore, quella sensazione di acido che risale, può nascondersi ciò che non riusciamo a “digerire” nella vita: rabbia trattenuta, parole non dette, situazioni che continuano a tornare su, proprio come succede nello stomaco.
Come naturopata e iridologa, osservo spesso segni e colorazioni specifiche nell’iride che mi parlano di tensione, di difficoltà digestive e di emozioni bloccate.
La persona che soffre di reflusso spesso è qualcuno che trattiene, che si fa carico, che non riesce o non osa esprimere del tutto ciò che sente.
Dietro a quel disagio può esserci una rabbia silenziosa, o il bisogno di dire “basta” a qualcosa o a qualcuno, ma senza riuscirci davvero.
Il corpo parla.
E a volte lo fa proprio attraverso il nostro apparato digerente, che è il centro dell’elaborazione non solo del cibo, ma anche delle esperienze della vita.
Quando “non digeriamo” un evento, una delusione o un conflitto, il nostro stomaco si contrae, il respiro si fa corto e l’acidità aumenta. È un segnale che ci invita a guardare dentro, non solo a curare il sintomo.
Anche solo cinque minuti al giorno di respirazione consapevole possono fare una grande differenza: inspirare profondamente, espirare lentamente e lasciare che ogni respiro porti via un po’ di quella tensione che accumuliamo dentro.
Imparare a lasciare andare ciò che ci fa male – persone, situazioni, pensieri – non significa essere deboli, ma liberare spazio per ciò che ci fa bene.
Ricordiamoci che siamo noi a dare il permesso agli altri di farci stare male.
E scegliere di non permetterlo più è il primo passo verso la guarigione.
Prova a fermarti un momento e chiederti:
- Cosa non riesco a “digerire” nella mia vita in questo periodo?
- C’è qualcosa o qualcuno che mi fa “bruciare dentro”?
- Quante parole sto trattenendo per paura di ferire o di essere giudicato/a?
- Come cambierebbe il mio corpo se imparassi a respirare, ad accogliere e a lasciare andare?
Ogni volta che lasci andare un’emozione, una tensione o un pensiero che non ti serve, dai al tuo corpo la possibilità di ritrovare equilibrio, calma e spazio per ciò che davvero nutre.

Lascia un commento