“Quando il silenzio pesa sul corpo“
Ci sono momenti nella vita in cui tratteniamo le parole.
A volte per paura di ferire, altre perché non ci sentiamo ascoltati, o forse perché pensiamo che “non valga la pena”.
Così lasciamo che pensieri, emozioni e dispiaceri restino dentro, chiusi in una stanza senza finestre. Ma il corpo, quel silenzio, lo sente… e lo racconta a modo suo.
Nell’iridologia, ad esempio, questa mancanza di espressione può manifestarsi con un’ovalizzazione della pupilla o con una pupilla che “scappa” verso l’alto, come se si allontanasse da ciò che, nel profondo, per noi è davvero importante. È come se il corpo ci dicesse: “Stai guardando altrove, ma non stai guardando te”.
E allora ti invito a fermarti e a porti una domanda semplice ma potente:
Cosa è davvero importante per te?
Sono le cose materiali? Le attenzioni? Il sentirti riconosciuto?
Non giudicarti: ognuno di noi è diverso.
C’è chi trova gioia nel possedere vestiti firmati o nel guidare un’auto di lusso, e chi invece sente pace nel vivere in una casa semplice, circondato dalla natura. Non esiste un meglio o un peggio, esiste solo ciò che risuona con te.
Anch’io, per un periodo della mia vita, mi sono persa guardando troppo “fuori”. Ho inseguito modelli, approvazioni e traguardi che credevo mi avrebbero resa felice, fino a non riconoscere più cosa fosse davvero mio.
Poi ho scoperto che, quando smetti di cercare fuori e ti concedi uno spazio di silenzio per stare con te stesso, le risposte cominciano ad arrivare. E spesso arrivano in punta di piedi, nei momenti più semplici: una passeggiata, una sera in solitudine, un respiro consapevole.
Da lì puoi iniziare a immaginare — e a scrivere — il tuo domani.
Perché il pensiero è la forma più potente per creare la tua realtà.
E se il corpo ti sta già parlando, è il momento di ascoltarlo.
Sii paziente con te stesso. Le verità più profonde non amano la fretta: nascono dal silenzio, crescono con l’ascolto e diventano vita quando trovi il coraggio di esprimerle.

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