Tu sei ciò che pensi
La nostra mente è uno strumento potentissimo, capace di influenzare profondamente il corpo e il nostro benessere fisico. Molto spesso, ciò che consideriamo e sentiamo interiormente si manifesta esteriormente attraverso il corpo, e quando questi pensieri o emozioni non vengono gestiti in modo sano, si può arrivare alla somatizzazione.
Cos’è la somatizzazione?
La somatizzazione avviene quando uno stato di sofferenza mentale o emotiva si esprime fisicamente, portando alla comparsa di sintomi reali che non trovano però spiegazione medica. È come se il corpo parlasse, compensando il silenzio della nostra mente. Questo fenomeno è un chiaro esempio di quanto la connessione tra corpo e mente sia potente e profonda.
I sintomi della somatizzazione
I sintomi fisici della somatizzazione possono coinvolgere diversi sistemi del corpo:
- Dolori fisici come mal di schiena, dolori articolari, cefalea, tensioni muscolari.
- Sintomi gastrointestinali come colite, diarrea o nausea (spesso il segnale di un “nodo emotivo” non risolto).
- Disturbi sessuali come disfunzioni o dolori, che possono riflettere conflitti profondi.
- Sintomi pseudo-neurologici come vertigini, senso di oppressione alla gola, o difficoltà a deglutire.
Questi sintomi emergono generalmente in persone che vivono stati d’ansia persistenti o stress costante e tendono a manifestarsi prima dei 30 anni, spesso in modo ricorrente.
Le cause della somatizzazione
L’origine della somatizzazione risiede in emozioni intense o pensieri negativi che non trovano sfogo. Spesso chi soffre di somatizzazione fatica ad elaborare i propri vissuti e li “imprigiona” nella mente.
Quando non riusciamo a esprimere o dar voce a un bisogno, è come se il nostro corpo si facesse carico di quel “peso” e lo manifestasse a livello fisico.
Un esempio comune? Le difficoltà emotive non espresse possono attaccare il sistema gastrointestinale, creando un vero e proprio disagio fisico.
“La pupilla come specchio del bisogno non soddisfatta”
Nel mio lavoro come iridologa, noto spesso come il bisogno insoddisfatto si rifletta nella pupilla: una pupilla appiattita può indicare un blocco energetico, un segnale che il corpo sta mandando per evidenziare ciò che la mente non ha ancora elaborato. È un richiamo visibile di un bisogno che aspetta di essere riconosciuto.
Conclusione: “Ciò che la mente tace, il corpo lo urla”
Come diceva lo psicoanalista Aldo Carotenuto, “Il nostro corpo somatizza quello che il nostro spirito subisce”.
Ascoltare i segnali che il corpo ci manda significa anche comprendere l’importanza di una mente libera da pensieri distorti e sofferenti.
Questo è il primo passo per un benessere autentico, che parte dalla consapevolezza di chi siamo e di ciò di cui abbiamo bisogno per stare davvero bene.

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